giovedì 8 ottobre 2009

Moacir Bastos Tuta

Moacir Bastos Tuta                 

Siamo nel 1997 e il Venezia, capitanato da Mister Novellino, raggiunge una storica promozione in Seria A, classificandosi al secondo posto in serie B, subendo soltanto 31 reti in 38 partite (miglior difesa del campionato).


Il direttore sportivo, Giuseppe Marotta, una volta raggiunta la massima serie, si mette subito in cerca di rinforzi da integrare alla rosa per affrontare il nuovo campionato ed uno dei suoi osservatori, inviato in Brasile, segnala un giovane 24enne che si sta mettendo in luce nell'Atletico Paranaense. Il suo nome è Moacir Bastos detto Tuta, attaccante alto, longilineo e quindi abile nel gioco aereo, cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell'Aracatuba, nell'ultimo campionato ha segnato 15 reti in 39 presenze.
L'inizio di campionato è scandito dalle note di I Don’t Wanna Miss a Thing degli Aerosmith…


…ed è sia per Tuta che per tutto il Venezia, che non vedeva la Serie A dalla bellezza di 30 anni, un vero e proprio disastro. Infatti, i lagunari raccolgono soltanto 11 punti in 14 partite e si trovano all'ultimo posto della classifica, sembrando sempre più destinati ad una tranquilla e ingloriosa retrocessione, anche se siamo soltanto a Dicembre. Inoltre, la squadra segna con il contagocce, soltanto 5 gol e uno soltanto di questi porta la firma del “nostro” Moacir, che finisce sempre più spesso in panchina.
La svolta, per il Venezia, arriva con il mercato di Gennaio, infatti l'Inter gli gira in prestito Alvaro Recoba e con il suo arrivo la squadra inizia a prendere fiducia.


“El Cino”, fornisce ottime prestazioni e ottimi assist, soprattutto a Pippo Maniero, dimostrando così di integrarsi perfettamente negli schemi di Novellino e quello che resta del campionato è una vera e propria cavalcata trionfale verso una salvezza che sembrava impossibile, difatti, nelle restanti 20 partite il Venezia raccoglie 31 punti realizzando 33 gol, riuscendo, così, a chiudere il campionato addirittura al 10° posto con 42 punti.
E Tuta?
Tuta, vive la cavalcata trionfale comodamente seduto...in panchina; Mister Novellino gli lascia solo pochi spezzoni di partita, dopo le sue prime deludenti prestazioni, utilizzandolo soprattutto per perdere tempo negli ultimi minuti e a fine anno se ne torna in Brasile con 18 presenze e soltanto 3 reti; ma una di queste reti è passata alla storia...o meglio, in Magistratura.

Tuta in azione a Venezia



24 Gennaio 1999, il Venezia ha iniziato la risalita da poche giornate e al Pierluigi Penzo arriva il Bari di Fascetti, anch'esso in lotta per non retrocedere. La nebbiosa Venezia di quel giorno lascia intravedere ben poco calcio, perché le due squadre sembrano fin da subito accontentarsi del pareggio e non sembrano dannarsi troppo l'anima, poi improvvisamente il Venezia passa in vantaggio con un gol del solito Maniero e dal quel momento in poi il Bari da vita ad una veemente reazione che costringe il Venezia nella sua metà campo, fino a quando De Ascentiis la butta dentro riportando il punteggio in parità al 5° del secondo tempo. Da quel momento in poi è come se nelle borracce per dissetarsi ci fosse il Valium, le squadre rallentano il ritmo e non affondano più, costruendo reciprocamente azioni inconcludenti e fini a se stesse; a quel punto è chiaro a tutti che un punto sta bene ad entrambi. Novellino, quindi, decide di far riposare Recoba e a 13 minuti dalla fine inserisce Tuta, che inizia subito a fare il diavolo a quattro, finché a tempo ormai scaduto incorna di testa...palo!...ma sulla respinta ribadisce in rete e corre verso la curva; solo Bilica va a festeggiare con lui, gli altri suoi compagni sono pietrificati, qualcuno ha addirittura le mani nei capelli e Maniero è costretto a questionare con Innocenti del Bari che lo accusa di aver dato il “cattivo esempio” segnando il primo gol...doveva finire 0 a 0!

Discussione dopo il golTuta esulta dopo il gol

Quando l'arbitro decreta la fine in campo si sfiora la rissa e le squadre impiegano molto tempo a rientrare negli spogliatoi, fra offese e spintoni.

Tuta a fine partita

Anche il post-partita è estremamente caldo, tant'è che Fascetti, visibilmente stizzito, dichiara:

Fascetti  ”Perdere partite cosi' non fa piacere a nessuno, specie quando si pensava di portare a casa almeno un punto da un campo difficile...”…a buon intenditor....

mentre Tuta, molto ingenuamente, si lascia sfuggire davanti a giornalisti e tv:

Tuta IntervistaManiero mi ha detto che non dovevo segnare perché era meglio che la partita finisse 1-1”.

Questa dichiarazione del giovane brasiliano richiama l'attenzione della Magistratura di Venezia che apre un inchiesta, ma dopo poco tempo stabilirà che in quella partita non c'è stato nessun illecito sportivo, basandosi sulle dichiarazioni di giocatori e dirigenti del Venezia che sostengono che Tuta non conoscendo bene l'italiano ha frainteso le parole di Maniero che anzi, lo invitava a segnare al più presto e anche su quelle dello stesso Tuta che ritratta la sua prima versione dando ragione ai suoi compagni.


Tuta, tutt'ora gioca a calcio nel Rio Branco e nei 10 anni che sono passati dalla sua esperienza veneziana ha collezionato molte esperienze e molte squadre fra cui Flamenco, Palmeiras, Sao Caetano e l'Anyang Cheetas e il Suwon Bluewings in Corea del Sud, ma sicuramente il gol segnato al Bari se lo ricorderà per il resto della vita.
CURRICULUM VITAE
MOACIR BASTOS TUTA
Nato il 20 Giugno 1974
a Palmital (Brasile)
186 cm 80 Kg
Attaccante
1995 XV de piracicaba XV de PIRACICABA ?
1996 Juventude JUVENTUDE 3(0)
1997/98 Portuguesa PORTUGUESA 22(5)
1998 Atletico Paranaense ATLETICO PARANAENSE 39(15)
1998/99 Venezia VENEZIA 18(3)
1999 Vitòria VITORIA 26(10)
2000 Flamengo FLAMENCO 26(12)
2001 palmeiras PALMEIRAS 11(7)
2002 Anyang Cheetas ANYANG CHEETAHS 18(9)
2002 Flamengo FLAMENCO 4(0)
2002 Coritiba FC CORITIBA 41(16)
2003/04 Suwon Bluewings FC SUWON BLUEWINGS 31(14)
2004-2007 Fluminense FLUMINENSE 112(51)
2007/08 Gremio-256x256 GREMIO 45(18)
2008 Figueirense FIGUEIRENSE 5(5)
2008/09 Sao Caetano SAO CAETANO ?
2009 Rio Branco RIO BRANCO ?

giovedì 1 ottobre 2009

Hugo Eduardo Rubio


Hugo Eduardo Rubio
               

Il “Maradona delle Ande”, questo è il soprannome di Hugo Eduardo Rubio, nato a Talca il 5 Luglio del '60, rapido centravanti con il fiuto del gol è una delle stelle del Colo-Colo; Nello Governato, invece, è il direttore sportivo del neo-promosso Bologna, incaricato dalla società di andare in Sud-America in cerca di nuovi talenti da portare alla corte di Gigi Maifredi.


Questi sono i protagonisti di questa storia, infatti, Nello Governato sceglie come meta del suo viaggio alla ricerca di talenti il Cile e dopo aver visionato molti giocatori sul suo taccuino spiccano due nomi,per l'appunto, Hugo Eduardo Rubio, centravanti esperto e molto famoso in patria e quello di uno sconosciuto, un ragazzo, che gioca nel Cobresal, sette anni più giovane di Hugo e che risponde al nome di Ivan Zamorano, anche lui centravanti ma con molta meno esperienza sulle spalle.

Ivan Zamorano2Hugo Rubio a Colo Colo
 

Per essere sicuro di non sbagliare...o meglio...per essere sicuro di non essere lui a sbagliare, Nello, opziona entrambi i giocatori e torna in Italia, lasciando la scelta a Gigi Maifredi, che immediatamente opta per l'esperienza di Rubio, considerando Zamorano troppo giovane e mingherlino, destinandolo, così, ad un anno di prestito al San Gallo (Svizzera). Autentica fortuna e trampolino di lancio, per Ivan, perché realizzando 34 gol in due anni viene notato e acquistato dal Siviglia, dove si comporta molto bene e nel '92 approda nella squadra per eccellenza, il Real Madrid dove colleziona 137 presenze e 76 gol in quattro anni, quindi 5 anni all'Inter. Inutile, già da adesso, sottolineare il clamoroso abbaglio preso da Maifredi & co.


Ma torniamo al “Passero”, altro soprannome di Hugo, la sua avventura italiana non inizia per niente bene, perché durante una delle prime partite di Coppa Italia una “entrataccia” di Alessandro Renica provoca un grave infortunio al ginocchio di Rubio, che lo costringe a restare lontano dai campi per almeno 6 mesi.

Il Colpevole

Hugo, si riaffaccia sul palcoscenico della Seria A nel periodo in cui la Trash Music di Francesco Salvi domina le classifiche italiane, vale a dire, verso Gennaio...


...ma sarà per i postumi del grave infortunio, per i problemi di ambientamento o per la difficoltà del nostro campionato, le prestazioni di Rubio sono veramente scarse, 14 presenze e nessun gol, quindi, a fine campionato viene girato al San Gallo(…tanto per cambiare…), dove diventa compagno di squadra, per un anno, dell’ astro nascente Zamorano. Resta in Svizzera per due stagioni e poi torna al suo grande amore, il Colo-Colo, dove chiuderà la sua carriera a 36 anni.

Hugo Rubio adesso


Adesso fa il procuratore ed ha fra i suoi assistiti Claudio Maldonado, Reinaldo Navia e Mauricio Pinilla; inoltre gestisce una scuola calcio a Santiago insieme ad un altro “Strano Straniero”, ovvero...nientepopòdimenoche...Claudio Borghi...chissà che gli insegnano...
CURRICULM VITAE
HUGO EDUARDO RUBIO
Nato il 5 Luglio 1960
a Talca (Cile)
174 cm 70 Kg
Punta
1979-1982 Rangers de Talca RANGERS  de TALCA ?
1982-1985 Cobreloa COBRELOA ?
1985/86 Malaga MALAGA ?
1986-88 Colo_Colo COLO COLO ?
1988/89 Bologna BOLOGNA 14(0)
1989-1991 San Gallo SAN GALLO 18(4)
1991-1994 Colo_Colo COLO COLO ?
1994 Union Espanola UNION ESPANOLA ?
1994-1996 Colo_Colo COLO COLO 42(4)
…in nazionale…
1984-1991 Cile CILE 36(12)