martedì 10 agosto 2010

Premio Caraballo 2010

Premio Caraballo 2010
E' finalmente giunto il momento di scegliere fra gli Stranistranieri di quest'anno il “fortunato” che si aggiudicherà il Premio Caraballo per il 2010. Dopo aver preso visione di tutte le peggiori nefandezze di quest'anno calcistico la scelta non poteva che cadere su...

Felipe Melo Vicente de Carvalho
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Felipe, nasce a Volte Redonda il 26 Giugno del 1983 ed è un centrocampista che ama giocare davanti alla difesa; da sottolineare il fatto che prima di intraprendere la carriera di calciatore praticava un'arte marziale brasiliana dal nome eloquente, la Vale Tudo.
 Un assaggio di Vale Tudo.

Abbandonata la passione per la lotta senza esclusione di colpi, inizia a giocare a calcio ottenendo subito buoni risultati, ma i suoi trascorsi da lottatore lo portano fin troppo spesso a collezionare cartellini in quantità industriale.
Mentre in Italia imperversa il duo formato da Claudio Bisio e Rocco Tanica con il singolo Rapput;


Felipe, a soli 18 anni, firma il suo primo contratto professionistico con il Flamengo, storica squadra brasiliana, nella quale mosse anche i suoi primi passi di calciatore un certo Arthur Antunes de Coimbra detto Zico esattamente 30 anni prima.
 Zico e il suo Flamengo.


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Al suo primo anno non colleziona molte presenze, ma vince immediatamente il Campionato Carioca; l'anno successivo gioca decisamente più partite e riesce anche a mettere a segno 3 gol...ma non vince niente.
 La vittoria decisiva per aggiudicarsi il campionato Carioca.

Nel 2003 passa al Cruzeiro e qui arrivano ben tre titoli in un solo anno: Campionato Mineiro, Campionato Brasiliano di Calcio e Coppa del Brasile; sazio di questa scorpacciata di trofei, decide di cambiare immediatamente aria e giunge al Gremio, dove un buon campionato, con 19 presenze e tre gol, gli consente di fare il biglietto più importante della sua vita...quello per l'Europa.
 Melo a segno con la maglia del Cruzeiro.

 Melo in rete con la maglia del Gremio.

Felipe sbarca carico di speranze e ambizioni a Mallorca nell'estate del 2005, ma questa sarà per lui una stagione molto sfortunata, viene preso molto poco in considerazione dal Mister e infatti tocca il campo soltanto per sette volte e nel mercato di Gennaio viene immediatamente ceduto al Racing Santander.


Nel capoluogo della Cantabria le cose vanno parecchio meglio e Melo decide quindi di fermarsi più a lungo, due anni; durante il primo raggiunge la salvezza all'ultimo tuffo, mentre nel secondo arriva un dignitosissimo decimo posto, segnale di netta crescita sia della squadra che di Felipe che viene notato, visionato e infine acquistato dai dirigenti dell'Almerìa, che in lui vedono ottime doti da mediano, anche se deve ancora lavorare molto su certe sue “leggerezze” in fase di disimpegno e sulla sua irruenza spesso inopportuna.

Logo almeria

Nella città andalusa, celebre per essere stata teatro delle riprese di molti spaghetti-western, disputa un ottimo campionato andando a segno per ben 7 volte in 34 partite...non poco per un “medianaccio” come lui.
 Una delle 7 reti realizzate con l’Almeria da Felipe.

L'eco delle sue buone prestazioni arriva fino in Italia e più precisamente fino alle orecchie di Pantaleo Corvino, abilissimo Ds della Fiorentina, nonché abilissimo scopritore di talenti. Dopo una trattativa interamente condotta “sottotraccia”, come è solito fare, il 2 Giugno del 2008 Pantaleo deposita il contratto di Felipe in Lega, che diventa così a tutti gli effetti un giocatore della Fiorentina per 8 milioni di Euro.
 Felipe si presenta ai fiorentini.

Il suo debutto nel campionato italiano avviene il 31 Agosto 2008 contro l'acerrima rivale Juventus e viene subito macchiato da un doppio giallo, il secondo giunto per un’ “entrataccia” assassina su Poulsen assolutamente inutile, che mette ancora una volta in risalto il fatto che, forse, l'amore per la Vale Tudo non ancora è del tutto sopito.
Al debutto viene subito espulso.

Comunque, la stagione prosegue e Felipe fa vedere anche buone cose; infatti, recupera molti palloni in mezzo al campo, lotta come un forsennato e la sua fisicità risulta essere spesso determinante per vincere i contrasti, ma la sua foga agonistica oltre a procurargli molti cartellini lo porta spesso anche fuori posizione e quindi Mister Prandelli, per tutelarsi, lo schiera sempre in compagnia di un altro mediano, che “copra” queste sue disattenzioni.
 Felipe in maglia viola.

Alla fine della stagione il suo “score” è di 29 presenze e due reti e di lui si parla un gran bene, tant'è che Corvino prolunga il suo contratto fino al 2013, inserendovici anche una clausola di rescissione pari a 25 milioni di Euro.
Nel frattempo, la Juventus sta costruendo la squadra per la nuova stagione e guidata da Ciro Ferrara, subentrato a Ranieri nel finale di stagione, pensa molto in grande e vuole tornare a vincere.
ferrara
Il modulo scelto per affrontare questa nuova avventura è il 4-3-1-2 ed essendo radicalmente diverso dal canonico 4-4-2 applicato nella stagione precedente, abbisogna di nuovi interpreti.
In particolare, la società cerca un trequartista e riesce ad accaparrarsi il brasiliano Diego del Werder Brema per 25 milioni e un mediano basso in grado di impostare il gioco dalle retrovie...uno alla Pirlo, per capirsi. Il primo assalto che il Ds Secco compie è quello per Gaetano D'Agostino dell'Udinese, ma la richiesta del presidente Pozzo, 25 milioni, viene considerata troppo esosa e, dopo un breve tira e molla, la pista viene abbandonata, anche perché Pozzo, non molla di un centimetro...anzi, di un Euro.
Quindi, le attenzioni dei bianconeri si spostano su Felipe Melo, ma qui, essendoci la clausola rescissoria non è possibile trattare, o si sborsano 25 milioni, la stessa cifra chiesta per D'Agostino, o l'affare non si fa; la società tentenna ancora una volta, ma quando Corvino inizia a parlare di una possibile cessione di Melo all'Arsenal di Arsene Wenger, per paura di perdere il giocatore, rompe ogni indugio e mette la somma richiesta sul piatto, garantendosi così le prestazioni del giocatore per cinque anni.
Per Felipe le cose sembrano andare alla grande e malgrado i suoi “difettucci” non siano per niente migliorati in questi anni, è riuscito a conquistarsi un contratto quinquennale in una delle società più blasonate d'Europa a 2.6 milioni l'anno. Come ciliegina sulla torta giunge anche la convocazione nella nazionale verde-oro da parte di Carlos Dunga che, oltre a convocarlo, lo incensa di complimenti, dicendo che si rivede in lui, che ha carattere e quello non è mai troppo e che ha un ottima visione di quello che accade in campo.




La stagione juventina si apre in tutt'altro modo da quella viola, infatti Felipe va addirittura a segno al debutto nella spumeggiante vittoria per 3 a 1, realizzata ai danni della Roma, per giunta, all'Olimpico.
 Debutto con rete all’Olimpico di Roma.
La squadra vola, e inanella 4 vittorie nelle prime 4 partite e Melo va di nuovo a segno il 7 Novembre nella vittoria esterna contro l'Atalanta, terminata con un roboante 5 a 2.
 Di nuovo a segno contro l’Atalanta.

Ma poi, qualcosa si inceppa, la squadra e, ovviamente, i suoi interpreti iniziano a balbettare e i risultati a venir meno. Paradossalmente, nel momento della difficoltà la squadra invece di compattarsi, si scioglie come neve al sole e ognuno sembra giocare per conto proprio. Di conseguenza iniziano a venir meno i risultati e ad insinuarsi mille voci su quale siano i motivi di tutto ciò: l'inesperienza dell'allenatore, errori nella preparazione, dissidi e dissapori fra i giocatori e scelte sbagliate della società e tutto questo non può che rendere ancora più instabile la situazione. A tutto ciò deve anche sommarsi il malumore che inizia a serpeggiare fra i tifosi, che contestano. Contestano tutto, società, giocatori e tutto quello che ambita intorno alla squadra, fanno scioperi del tifo e iniziano addirittura a fischiare quelli che avrebbero dovuto essere i loro beniamini.
 I tifosi contestano.

Nemmeno l'arrivo di Zaccheroni al posto di Ferrara porta dei giovamenti a questa situazione esplosiva e Felipe non si trova per niente a suo agio, anzi, i suoi difetti si amplificano notevolmente; infatti, compie errori madornali quando ha la palla tra i piedi, sbagliando passaggi facilissimi o volendo “strafare” quando non è assolutamente il caso e gioca con i nervi a fior di pelle qualsiasi partita; in una circostanza viene anche sostituito a pochi minuti dalla fine del primo tempo perché sarebbe stato espulso prima sicuramente.
Carrellata di nefandezze calcistiche.

In Juventus – Inter si fa espellere a 4 minuti dalla fine e vede bene di mandare a quel paese l'arbitro prima di uscire e in Juventus – Siena, beccato dai suoi stessi tifosi, li invita ad andare dove aveva già mandato l'arbitro di Juve – Inter.
 Espulso a 4 minuti dalla fine.

 Beccato dai tifosi reagisce e li manda a quel paese.

A fine stagione il bottino è veramente magro!
Eliminati nel girone in Champions grazie ad un inglorioso 1 a 4 subito all’Olimpico ad opera del Bayern di Van Gaal, dove Melo si becca un bel 3 in pagella.
 La disfatta interna contro il Bayern.

Eliminati agli ottavi di Coppa Uefa dal Fulham di Roy Hodgson che, a Craven Cottage, rifila un altro bel 4 a 1 ai bianconeri e anche in questo caso Melo fornisce una pessima prestazione, beccandosi un bel 4...
 La disfatta di Craven Cottage.
…e in campionato???
In campionato la musica è la stessa! Racimolando, è proprio il caso di dirlo, soltanto 22 punti nel girone di ritorno (n.d.r. Media da salvezza poco tranquilla!!!) la squadra guadagna l'accesso alla Uefa attraverso i preliminari chiudendo al 7° posto, senza mandare nessuno dei suoi attaccanti in doppia cifra e subendo tre reti in più della retrocessa Atalanta.
Ma per Felipe esiste ancora una possibilità di riscatto, perché il Mondiale è alle porte e Dunga, che addossa la colpa del fallimento di Melo alla stagione “sfortunata” della Juve, si dice più che mai convinto a fare affidamento su di lui per la linea mediana dei Verde Oro.


Il Mondiale sudafricano inizia e Felipe ne combina un'altra delle sue! Infatti nella terza partita del girone eliminatorio, il “derby” contro il Portogallo, a pochi minuti dalla fine del primo tempo Melo inizia a perdere la testa e si becca un giallo per un “fallaccio”, nonostante questo continua a “randellare” a destra e a manca non curante che il rosso potrebbe essere proprio dietro l'angolo. Dunga, imbestialito dall'insensato atteggiamento del giocatore, prende una decisione drastica e ad un minuto dalla fine del primo tempo lo sostituisce con Josuè.
 Contro il Portogallo perde di nuovo la testa.

Malgrado le escandescenze di Melo, il Brasile riesce a passare il turno come prima del girone e trova il Chile di Bielsa. Ma, in questa partita Melo viene escluso, ufficialmente perché infortunato, ma nell'ambiente della seleçao si mormora che questa sia la punizione di Dunga per il comportamento avuto dal giocatore contro il Portogallo.
Il Brasile liquida con un secco 3 a 0 i cugini sudamericani e trova sulla sua strada l'Olanda di Van Marwijk. Felipe figura fra gli undici che scenderanno in campo in questa partita, che per lui ha il sapore di esame e di rivincita. La nazionale Carioca parte fortissimo e al 10', proprio il “nostro” Felipe, s'inventa un passaggio di oltre 30 metri che spacca in due il centrocampo e la difesa Orange...la palla giunge a Robinho e......Gooooool!!!...il Brasile è in vantaggio per 1 a 0.
 Assist di Melo e Robinho porta in vantaggio il Brasile.

Per tutto il resto del primo tempo, i verde-oro dominano in lungo e in largo, ma al termine dei primi 45' il risultato è sempre lo stesso, comunque il morale dei brasiliani è alle stelle, perché sanno di avere la partita in pugno.
All'inizio della ripresa, l'Olanda sembra risvegliarsi e prova a mettere pressione ai brasiliani che, dal canto loro, danno l'impressione di poter dilagare in contropiede in qualsiasi momento. Finché, al 53', su un cross di Sneijder proveniente dalla destra, Melo disturba l'uscita di Julio Cesar e sfiora leggermente la palla che si insacca alle spalle del portiere, decretando così l'1 a 1.
 L’1 a 1 degli Orange.
L'Olanda prende coraggio e continua ad attaccare un Brasile che sembra aver accusato il colpo e infatti dopo altri 15 minuti su un calcio d'angolo, sempre proveniente dalla destra, sbuca il “piccolo” Sneijder che di testa la mette nuovamente dentro.
 Sneijder porta gli olandesi in vantaggio.

A questo punto, sul Brasile scende la notte e su Melo le tenebre più nere e come sua usanza in queste circostanze perde la testa. Prima commette fallo su Robben e poi quando il giocatore è a terra gli passeggia con i tacchetti sulla coscia, il rosso è inevitabile, così come l'eliminazione del Brasile costretto a giocare gli ultimi 20 minuti in 10.
 Fallo con passeggiata su Robben.

Gli Highlights della partita.

Nel dopo partita un Julio Cesar quasi in lacrime, si scusa con tutti i brasiliani e si prende la responsabilità del primo gol, considerando la sua uscita sbagliata;
 Julio Cesar si scusa assumendosi tutte le colpe sul primo gol.

mentre Melo pochi minuti dopo, con assoluta tranquillità, afferma che non si sente assolutamente responsabile del gol del pareggio dell'Olanda e aggiunge:”...Io mi do un 6 per questo mondiale, io so delle mie qualità e so che la gente che capisce di calcio conosce la mia forza...”.
Il giorno dopo, la supponenza di Melo, che già era stata evidenziata da Ferrara in una intervista effettuata a fine campionato in cui si era tolto parecchi sassolini dalle scarpe, indispettisce tutto il Brasile e non solo, ad esempio Van Maarwijk dichiara:
vanmaarwikj_holanda ”...Andate a guardare la replica dell'intervento di Melo su Robben e ditemi se non è una vergogna per il calcio brasiliano!!!...”.

Subito a ruota dopo di lui si esprime Falcao:
Falcao_Brasile_00 ”...già durante le eliminatorie Felipe aveva mostrato di non avere il controllo di sé - ricorda il grande ex-romanista - non ci si può fidare di uno così quando è sotto pressione!!!...”.

La testata sportiva Lance, dopo aver sondato l'umore dei tifosi apre: ” Finalmente finisce l'era Melo”  e infine il buon Ronaldo, tramite Twitter, dichiara:
Ronaldo ”Felipe Melo non venga a fare le vacanze in Brasile!!!”

Ma il nostro Felipe, invece di farsi un esame di coscienza, con la sua solita spavalderia e supponenza dichiara:”Me ne frego di quello che dice la gente ora sarò felice di aiutare la Juve" .
Mah!!!...staremo a vedere...comunque, intanto il Premio Caraballo 2010 è inequivocabilmente tuo!!!
Infine, devo confessarvi che lotta per il premio era fra lui e Quaresma. Ma Quaresma non ha fatto niente per tutto l'anno e per questo sicuramente finirà nel blog quanto prima, mentre Lui...Melo, ha fatto più danni della grandine ovunque abbia messo il suo zampino!!!...e questo è molto peggio!!!
Quindi…rullino i tamburi…squillino le trombe…eleggo come StranoStraniero dell'anno, al quale viene consegnato il Premio Caraballo 2010...

FELIPE MELO VICENTE DE CARVALHO
felipe_melo

nato a Volte Redonda (Brasile)
il 26 Giugno 1983
183 cm – 80 Kg
Mediano 

2001-2003 Flamengo FLAMENGO 26(3)
2003 Cruzeiro CRUZEIRO 29(1)
2004 Gremio-256x256 GREMIO 19(3)
2005 Logo mallorca MALLORCA 7(0)
2005-2007 Logo racing_c_de_santander RACING SANTANDER 49(6)
2007/08 Logo almeria ALMERIA 34(7)
2008/09 Fiorentina_B2 FIORENTINA 29(2)
2009/10 juventus_logo JUVENTUS 29(3)

…in nazionale…

2009- bandiera_brasile BRASILE 22(2)