mercoledì 2 dicembre 2009

Luiz Antônio Correa da Costa “Muller”

Muller 88-89
                  

Luiz Antônio Correa da Costa detto Muller (alla brasiliana Miller) nasce a Campo Grande, da una famiglia molto religiosa, il 31 Gennaio 1966, agile centravanti muove i primi passi da calciatore nell'Operàrio MS e ad appena 18 anni viene notato ed immediatamente acquistato dal Sao Paulo.
Quindi, Muller si trasferisce dallo stato di Mato Grosso do Sol alla Capitale dove inizia la carriera da professionista e dove incontra Jussara Mendes.
Jussara è una ballerina del popolare show televisivo O Cassino do Chacrinha e occasionalmente si presta anche per fare la modella per riviste osé. La lungimirante madre del giovane Luiz, Teresinha, cerca di ostacolare con tutte le sue forze la relazione del figlio, ma Luiz reso servo e schiavo dalla bellezza della giovane brasiliana non ne vuol proprio sapere e dopo poco tempo convola a nozze con Jussara.


…la vera condizione di Muller…



…il lavoro di Jussara….

                                                             …Jussara posa…Miller gioca…
35FB81_1Ai tempi del Sao Paulo
                 

Di pari passo alla sua storia d'amore avanza anche la sua carriera, infatti Muller disputa tre buone stagioni con il Sao Paulo realizzando 25 reti in 60 presenze, inoltre viene anche notato dagli osservatori del Torino che segnalano il giovane centravanti al d.s. Bonetto. L'acquisto viene concluso in tempi brevissimi a causa della prioritaria necessità del presidente Gerbi...ovvero...placare gli animi dei tifosi, fortemente contrariati...anzi, furibondi a causa della contemporanea cessione di Crippa, Berggreen e del bomber austriaco Polster.


Inizia l'avventura italiana di Luiz Antonio Correa da Costa detto Muller, ma la prima a presentarsi al campo di allenamento è proprio lei...Jussara (?!?), ansiosa, così dice, di conoscere i nuovi compagni del marito...mah! Gli addetti ai lavori notano subito le buone qualità del giovane Luiz, segna, si muove bene, con velocità e tempismo negli spazi...il problema è che alterna ottime prestazioni ad altre assolutamente inguardabili...Perché?!?
Inizia la ricerca del motivo delle sue prestazioni altalenanti e immediatamente tutti i sospetti si concentrano su persona sola..Jussara!...aveva ragione Teresinha!!!
La giovane ballerina fa letteralmente impazzire il giovane calciatore! I due vivono in una tranquilla casa di un tranquillo paese sulle tranquille colline torinesi e questo a Jussara non piace! Ben presto inizia a girare per le discoteche piemontesi dove impazzano i Duran Duran con I don’t wan’t your love…


…e a fare voli intercontinentali per il Brasile per partecipare a feste ed eventi...talvolta portandosi dietro il marito...talvolta no...


Nel primo caso Muller salta gli allenamenti e la domenica è stanchissimo a causa dei voli e dello stile di vita non proprio da calciatore, nel secondo...beh, sono le volte in cui Luiz sembra avere la testa ovunque ma di sicuro, non in campo.
Il Toro di Gigi Radice deve già convivere con i gravi infortuni di Edu e del promettente Zago con Haris Skoro che non riesce ad ingranare e col giovane Bresciani che è troppo giovane per potersi prendere l'attacco sulle spalle...ci mancavano solo i problemi sentimentali di Muller.


Infatti, la stagione non va bene e Radice viene esonerato, al suo posto Claudio Sala, ma niente, la situazione non cambia, nelle ultime partite la squadra viene addirittura affidata all'allenatore della Primavera Sergio Vatta, ma inevitabile come una ghigliottina che decolla il condannato giunge la retrocessione fra mille polemiche e feroci contestazioni.
vattaRadiceClaudio Sala


Ma torniamo a Luiz, decide di restare a Torino e partecipa segnando con 11 reti (...le stesse dell'anno precedente...) all'immediata risalita in Serie A; ma con Jussara è sempre la stessa musica e non è certo Samba! La coppia si separa e si riavvicina più volte, e il nostro Luiz ha sempre più spesso la testa altrove e il terzo anno col Toro è un vero disastro, soltanto 7 presenze e 2 reti in tutto l'anno, ma qualcosa di bello gli succede...il legame con Jussara finisce per sempre e questo non può che giovargli!
…quando non aveva problemi sentimentali non era niente male…





Decide, comunque, di tornare in Brasile e più precisamente torna dove aveva ottimamente iniziato, al Sao Paulo, dove le cose vanno subito molto bene. In due anni vince due Coppe Libertadores e due Coppe Intercontinentali, battendo il Barcellona e il Milan di Capello; fornendo nella prima occasione l'assist per il gol di Rai e segnando il gol del decisivo 3-2, a tre minuti dalla fine, nella seconda.

 La finale contro il Barca…

 …e quella contro i Milan.

L'anno successivo partecipa anche alla spedizione mondiale negli Stati Uniti dove il Brasile di Parreira viene proclamato Campione del Mondo per quarta volta battendo ai rigori...ahimè...l'Italia nella finale giocata al Rose Bowl di Los Angeles.

 La finale del Rose Bowl in 8 minuti.

Insomma, per il nostro Luiz, il dopo Jussara non poteva proprio essere migliore!
Negli anni successivi intraprende un lungo girovagare per i sentieri del calcio e dell'anima.
Il girovagare per il mondo del calcio lo riporta in Italia nel Gennaio del '97 in una fugace, quanto inutile, apparizione nel Perugia di Gaucci...6 presenze e 0 gol.

gaucci

Nel '98 dà l'addio alla Nazionale con 56 presenze e 12 gol e nel 2004 conclude definitivamente la sua carriera di calciatore nel Portoguesa.
...e i sentieri dell'anima?!?
Il girovagare per i sentieri dell'anima porta Luiz ad una scelta radicale e diventa Reverendo di una Chiesa Evangelica di San Paolo.

In veste di commentatore


Adesso Muller fa il commentatore per Bandieritas tv nelle partite del Campionato Brasiliano e della Liga e almeno una volta a settimana si dedica ai suoi fedeli della Chiesa di Plenitude dos avivamentos dove celebra vivaci messe, di Jussara nessuna traccia...ma forse...meglio così!!!
CURRICULUM VITAE
LUIZ ANTONIO CORREA DA COSTA
MULLER”
Nato il 31 Gennaio 1966
a Campo Grande (Brasile)
180 cm 76 Kg
Attaccante
1984-1987 Sao Paulo Sao Paulo 60(25)
1988-1991 torinofc Torino 65(24)
1991-1994 Sao Paulo Sao Paulo 45(13)
1994/95 Kashiwa Reysol Kashiwa Reysol 24(8)
1995/96 palmeiras Palmeiras 20(8)
1996 Sao Paulo Sao Paulo 20(11)
1997 PERUGIA Perugia 6(0)
1997/98 Santos Santos 27(10)
1998-2000 Cruzeiro Cruzeiro 40(7)
2001 Corinthias Corinthias 6(1)
2001/02 Sao Caetano Sao Caetano 15(4)
2003 Tupi fc Tupi 0(0)
2003/04 Portuguesa Portugeusa 7(1)

lunedì 23 novembre 2009

Claudio Daniel Borghi

Borghi panini
                
Se dovessi scegliere una colonna sonora da associare alla carriera da calciatore di Claudio Borghi sarebbe senza alcun dubbio l'incompiuta di Schubert,

infatti la sua classe cristallina appare evidente a tutti fin da subito, ma nell'arco della sua carriera non riesce mai ad affermarsi definitivamente come calciatore di alto livello...ma partiamo dall'inizio...
Centrocampista offensivo di innata classe, Claudio, arriva a soli 18 anni nella prima squadra dell'Argentinos Jrs., proprio nell'anno in cui Maradona migra nel vecchio continente, il 1982, e subito viene additato come il nuovo Pibe de Oro, paragone a dir poco scomodo che ogni giovane talento argentino è costretto ad affrontare.


Borghi in Nazionalemaradona



Borghi si porta all'attenzione del calcio europeo ed in particolare a quella di due presidentissimi italiani, quali Agnelli e Berlusconi, l'8 Dicembre del 1985, giorno in cui si disputa la finale di Coppa Intercontinentale fra Argentinos Jrs. e Juventus.

berlusconi-milanagnelli                   
Borghi la finale di Tokyo 
Pur non riuscendo a portare alla vittoria la sua squadra, infatti la Coppa viene vinta ai rigori dai piemontesi capitanati da Scirea e illuminati da Platini, si rende protagonista di una prestazione a dir poco sontuosa, ricca di “numeri” e “fosforo”.
 La sintesi della finale di Tokio.

L'estate seguente arriva anche la convocazione per il mondiale in Messico e in Borghi vengono riposte molte speranze, ma pur laureandosi Campione del Mondo sotto la guida di Bilardo e di uno strabiliante Maradona, quella di Messico '86 non è certo un'esperienza esaltante per Claudio; difatti, le sue prestazioni sono tutt'altro che memorabili e ben presto per lui si aprono le porte della panchina e dopo il mondiale si chiudono per sempre quelle della selecciòn.

La finale di Messico ‘86 raccontata in 6 minuti.

Ma il Presidente Berlusconi, con ancora negli occhi le “magie” della finale di Tokyo, nell'estate dell'87 decide di portarlo a Milano, convinto che potrà far bene ed affermarsi definitivamente nel calcio che conta.

Le uniche e rarissime foto di Borghi in rossonero.
Foto di Borghi al Milan


Al suo arrivo in Italia, sulla panchina rossonera siede un giovane Fabio Capello, subentrato a Liedholm nel finale del campionato scorso e incaricato di traghettare la squadra fino alla scelta del nuovo allenatore. Con Capello in panchina, Borghi, gioca e vince il Mundialito per Club venendo anche eletto Miglior Giocatore del Torneo, ma si sa, la sfortuna è sempre dietro l'angolo e per la panchina rossonera viene scelto Arrigo Sacchi, emergente allenatore dagli ideali calcistici diametralmente opposti a quelli dell'indio dai piedi fatati.

liedholm_milansacchi allenatorefabio capello
                
Con Sacchi il feeling non nasce mai, anche perché in allenamento durante una serie di ripetute l'argentino si rivolge al Mister: “Che senso ha correre per chilometri se il campo è lungo solo 100 metri?”. Sacchi, dopo questa domanda, dovendo scegliere uno fra Borghi, Van Basten e Gullit da mandare in prestito, perché non possono essere tesserati più di due stranieri, non ha la benché minima esitazione; per Claudio, si fa subito avanti la Sampdoria, vogliosa di schierarlo a fianco dei gemelli del gol, Vialli e Mancini; l'affare sembra andare in porto fino a quando Berlusconi blocca il trasferimento, adducendo il motivo di non voler rafforzare una diretta concorrente per il campionato e per Borghi viene scelta un'altra destinazione, il Como.



Como 87-88

Il Como è una squadra impegnata a 360° nella lotta per la salvezza ed affronta ogni partita come una battaglia, trincerandosi dietro uno sparagnino catenaccio, sia quando sulla panchina siede Agroppi che quando vi siede Burgnich; quindi, il problema è che una squadra così impostata non sa che farsene di uno come Borghi e uno come Borghi non sa che farsene di una squadra così. Morale della favola il Como si salva chiudendo all'11° posto, ma l'argentino colleziona soltanto 7 presenze e nessun gol.

Borghi al Como


Nell'estate successiva, vengono aperte le porte al terzo straniero e malgrado il flop di Como, il Presidente rossonero decide di imporre nuovamente Borghi, ma ovviamente, queste desiderio non poteva non cozzare con la volontà di Mister Sacchi che come terzo straniero vuole Frank Rijkaard, alla fine si decide di accontentare l'allenatore, dando così vita ad una delle squadre più belle e spettacolari di tutti i tempi.

                           Il Fantastico trio olandese dei rossoneri.
gullit vanbasten rijkaard

La Partita perfetta del Milan di Sacchi.

E Borghi???
Borghi decide di intraprendere il cammino che lo riporta in Sud America, più precisamente al River Plate, senza nemmeno aver mai disputato una partita ufficiale nel club da cui è stato acquistato.
Negli anni seguenti cambia molte maglie ma le presenze rimangono sempre poche e il rendimento estremamente discontinuo, fino a 34 anni, quando si ritira a causa di un brutto infortunio al ginocchio destro.

Le perle di Borghi.

Quattro anni più tardi decide di intraprendere la carriera di allenatore e dopo un anno di rodaggio nell'Audax Italiano approda al Colo-Colo, dove vince 4 campionati in due anni (due di apertura e due di clausura), porta la squadra cilena alla conquista della Coppa Sudamericana e come ciliegina sulla torta viene eletto miglior allenatore sudamericano del 2006. Inoltre viene anche scelto per insegnare calcio all'Università Cattolica di Santiago del Cile insieme a Hugo Rubio.

I 4 Campionati vinti al Colo Colo in 4 Minuti.

Questi due anni strepitosi al Colo-Colo danno molta fiducia e molta visibilità al Borghi allenatore e sarà probabilmente anche per questo motivo che, Claudio, decide di togliersi qualche sassolino dalle scarpe...


sacchi allenatore

...infatti su Sacchi dichiara:” Quello che non sopportavo di lui era che costringeva i giocatori a correre per chilometri. Questo ha senso, magari, per un Gattuso, ma non mi pare che Kakà e Totti finiscano le partite stremati. I giocatori di talento devono dosare le forze, perché altrimenti la fatica annebbia le idee”.

Carlo Ancelotti Mauro Tassotti
...su Ancelotti e Tassotti:” Mentre io mi sforzavo di imparare l'italiano, quelli mi parlavano in romanesco e io facevo un gran casino.”

agroppi burgnich
...su Agroppi e Burgnich:” A Como non ebbi fortuna, mi toccarono Agroppi e Burgnich: L'anticalcio. Ti dicevano solo quello che non dovevi fare in campo, ma non quello che dovevi fare.”

...sul calcio italiano:” Per me litigarono Juve e Milan, l'avvocato e il Dottore. Il Milan mi ha riempito di soldi ma io in rossonero non ho mai giocato una partita ufficiale, La Juve, invece, che cercava l'erede di Platini fu costretta a comprare un giocatore di cui non ricordo il nome”.


Marino Magrin

...e infine, sulla sua carriera di calciatore:” diciamo che mi ha danneggiato l'etichetta di erede di Maradona. Io Diego l'ho visto da vicino...impossibile trovargli un erede”.

CURRICULUM VITAE
CLAUDIO DANIEL BORGHI
Nato il 28 Settembre 1964
a Castelar (Argentina)
181 cm 78 Kg
Centrocampista Offensivo
…da calciatore…
1982-1987 Argentinos Juniors Argentinos Jr 39(8)
1987/88 como Como 7(0)
1988/89 River Plate River Plate 21(1)
1989/90 Flamengo Flamengo 6(0)
1990/91 Club Atletico Independiente Indipendiente 12(1)
1990/91 Uniòn Uniòn 7(1)
1991 Huracan Huracan 22(1)
1992 colo-colo Colo Colo ?
1992/93 platense Platense 12(0)
1994 Correcaminos Correcaminos ?
1995 O'higgins O’Higgins ?
1996/97 audax-italiano Audax Italiano ?
1997/98 Santiago wanderers Santiago Wanderers 6(0)
…in nazionale…
1985/86 bandiera argentina Argentina 9(1)
…da allenatore…
2002/03 audax-italiano Audax Italiano
2006-2008 colo-colo Colo Colo
2008-… Club Atletico Independiente Indipendiente